sabato 17 maggio 2014

Qui si paga in grano. Euro? No, grazie


giuseppe pizzino
Guidobaldo Barambani è uno scrittore nazionale di fama intercontinentale e viaggia spesso via terra e via mare. Il suo amico Tom Tom, esperto navigatore satellitare, voleva portarlo sulla luna. Questa volta però l'ha condotto a spasso tra i vicoli di Giancaldo, un paesino disperso in mezzo alla Trinacria, dove i cittadini vivono di pastorizia e agricoltura. Qui il novello Bevilacqua, fresco di “Strega”, nel senso del liquore, incontra un anziano a cui fa subito simpatia, che gli racconta la sua storia.

E' zio Bastiano Virticchio da Calampiso, che in ottant'anni di attività contadina, fatta di zappe, rastrelli, semina e raccolto, ha coltivato si ortaggi e verdure e invece di restare...alla frutta ha raccolto una fortuna, tirando su una famiglia di quattordici figli, ventotto nipoti e trentacinque pronipoti. Zio Bastiano ha saputo fare anche l'imprenditore. Aguzzando l'ingegno con la quinta elementare in tasca e aiutato dall'amore infinito per la matematica e dall'abilità mentale sviluppata col Sudoku, sa fare i conti, tanto da fare invidia a suo nipote Gaetano laureato in economia aziendale, master in business administration e una borsa di studio a Wall Street con enormi risultati. Peccato che Tanino, a fare affari e a compilare il libro-giornale della 'Masseria Virticchio' di contrada Zampagna, non è mai stato capace. Pazienza! Che il nipote sia distratto non ne fa un mistero. E mi racconta che anni fa per il cenone di San Silvestro, il giovane rampollo di casa Virticchio ordinò aragoste imperiali del Madagascar. Il corriere espresso telefonicamente, capì un altro prodotto del mare, portando dieci cassette di cozze asportate dalla cella frigorifero di tale Juan Carlos Buonanotte, giovane imprenditore italo-argentino, titolare della pescheria Puerto Nuevo di fondo Scatò.

All'arrivo dell'Ape Car carica carica di cassette, Tanino si preoccupò assai davanti al grossista, esclamando: “Ora chi glielo dice a mio zio!” Mai previsione fu più azzeccata. Di fatti Zio Bastiano s'arrabbiò di brutto...e furono guai grossi: “Tanò, Che hai combinato!?, T'avevo detto aragosta e vai a chiedergli le cozze! Guarda cosa hai acquistato, non ce n'è una buona. Manco le donne sono così brutte, se le tenga pure signor Giancarlo (perchè zio Bastiano non capiva lo spagnolo) e Buonanotte ai suonatori”. Passata la sfuriata, e rimediata l'aragosta da inserire nel menu di San Silvestro, si prepararono i tavoli per accogliere 500 commensali, all'interno della sala ricevimenti. E arrivò così la sera dell'ultimo dell'anno. Gente venuta da ogni parte d'Italia, isole comprese, unita ai tanti stranieri, dalla Germania, dalla Svizzera, dal Canada, in maggioranza emigrati di ritorno in Trinacria. La gente assaggia di tutto: antipasto di capocollo, oppure di salmone affumicato. Poi i primi: linguine al pesto, poi c'è un po' di risotto con crema di funghi. Quindi i secondi: bistecca di vitellone ai ferri, o involtini alla messinese, o arrosto alla palermitana per chi ama il pesce, grigliata mista o in alternativa la celeberrima aragosta allo champagne. Una delizia. Infine i dessert: parfait di mandorle, panettone. Incluse nel menu Acqua, vino e caffè. Il prezzo? Non c' è stato comunicato. Al momento di pagare ecco la sorpresa: 70 grani a persona. Grano? Si, grano. E che c'entra se c'è l'euro e siamo in Europa. Eeeh?! Siamo in Europa per noi è una parola grossa. Noi con la nostra autonomia, attraverso una consultazione popolare abbiamo deciso di coniare e diffondere una moneta locale: il grano. E' un vantaggio per noi, poiché la nostra moneta al cambio con l'euro vale il doppio. Ci dispiace, noi della Trinacria siamo intolleranti all'Euro. Contanti saluti.

Sabino Bisso
Fonte: http://aperturarighe.blogspot.it/2014/05/qui-si-paga-in-grano-euro-no-grazie.html#more

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