venerdì 8 agosto 2014

Progetto Sicilia e il GRANO: Facciamo un partito per una moneta complementare ?

La Sicilia è un palcoscenico internazionale, tutto ciò che accade qui ha sempre un pubblico attento e per nulla disinteressato. E’ il vero laboratorio politico italiano che giustifica i paradossi pirandelliani. E’ ombelico del mondo tanto da assuefare governanti e governati. E’ una realtà immaginaria che dissolvendosi rapidamente si sta trasformando nella consapevolezza di un’incertezza esistenziale. Esiste via di uscita da una realtà così drammatica?

E’ possibile dire, una volta per tutte, la verità ai siciliani? Spiegare loro, senza preoccuparsi del consenso, che gli anziani non potranno essere più curati, che i giovani dovranno andarsene altrove alla ricerca di un futuro migliore? Che, procedendo senza cambiamenti, la Sicilia sarà solo la “Nuova Africa” finita per caso nel continente sbagliato? Sì, esiste! E’ il rinnovamento siciliano! L’unica strada possibile è imboccare rapidamente la direzione del rinnovamento economico e sociale, rinunziando a ogni altro arcaico esercizio politico.

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Il rinnovamento significa comprendere che tutto è cambiato profondamente e che non si può continuare a ignorarlo, replicando i copioni fallimentari già visti. Una regione con entrate irrisorie non può più fare affidamento nei miracoli che vengono da fuori, non può in breve tempo recuperare, in modo convenzionale, a decenni di errori e ritardi, non può condannare le prossime generazioni a stare costantemente al bivio tra disperazione o criminalità. Invertire la rotta in direzione del rinnovamento esige che chi governa e chi ha governato si faccia da parte, che a reggere il timone sia una generazione coraggiosa e consapevole che parli il linguaggio universale e ne pratichi le visioni più ardite e lungimiranti. Le scelte che sarà chiamata a fare non garantiranno carriera politica né facile consenso tantomeno sicurezza personale. Solo dopo, quando si leggeranno questi anni tremendi con gli occhi della storia e della ragionevolezza, chi verrà avrà il dovere di riconoscere a tale “generazione del rinnovamento” il sacrificio praticato e tributargli riconoscenza.

 “Progetto Sicilia” di Giuseppe Pizzino,  nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 12 dallo Statuto speciale, a partire dal 17 dicembre del 2013, ha raccolto migliaia di firme dei cittadini a sostegno di un progetto di Legge di iniziativa popolare affinché, attraverso la moneta siciliana denominata Grano, si potesse realizzare un percorso di crescita e di sviluppo sostenibile in Sicilia.

“Progetto Sicilia”, grazie alla costante propaganda, è riuscita ad ottenere la presentazione del Disegno di Legge n. 730 del 27 marzo del 2014, primo passo per avviare l’iter legislativo necessario per l’attuazione del Progetto di Legge. Il Governo stenta a dare credibilità al Progetto nonostante che, il 6 maggio 2014, presso l’Assemblea Regionale Siciliana, siano stati illustrati i benefici, in modo documentale, in III Commissione Parlamentare “Attività Produttive” presieduta dall’On Bruno Marziano.

Considerata l’attuale gravissima crisi economica e sociale, speravamo in un provvedimento immediato e concreto, attraverso l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente, alfine di realizzare quanto previsto dal Progetto di Legge di iniziativa popolare. L’Assemblea Regionale, ignorando il Progetto, si è assunta l’onere del mancato rinnovamento economico e sociale proposto, in grado di risanare concretamente la gravissima situazione economica e finanziaria della stessa Regione Siciliana. La profonda crisi, il senso d’incertezza, la limitazione della Sovranità Popolare, motiva la nostra associazione a fondare un partito politico saldamente radicato nel territorio denominato “Progetto Sicilia” per avviare il rinnovamento economico e sociale siciliano.

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