mercoledì 13 agosto 2014

LA SOLUZIONE DELLA POVERTA' IN SICILIA; Una moneta complementare - di Giuseppe Pizzino

Palermo. “Il grano per le famiglie, ut commodius (perché sia utile)”. Uno strumento da affiancare all’Euro, perfettamente legale, e soprattutto, che ha già visto il favore di numerosi deputati. Lo propone Giuseppe Pizzino, impegnato da tempo con “Progetto Sicilia” nel programma di riscoperta e valorizzazione dello Statuto siciliano. La “moneta” potrebbe essere direttamente “battuta” dalla Regione, che la “girerebbe” alle famiglie povere: sono 200 mila quelle accertate sinora in Sicilia. Non poche, e tendono ad aumentare. Pizzino ha spiegato, anche durante i suoi numerosi congressi, che si tratta di una moneta siciliana in grado di eliminare il problema di sbloccare le risorse isolane, immobilizzate.



“Paradossalmente – esordisce – in Sicilia non mancherebbe il lavoro, ma la liquidità. C’è un modo non convenzionale, ma legale per ricreare liquidità”.

La moneta complementare è rispettosa dell’Euro e delle norme statali. E non solo: “Attraverso lo Statuto – annota – abbiamo la possibilità di emettere prestiti interni, secondo quanto scritto nell’articolo 41. E’ una facoltà propria solo degli stati sovrani. Si possono emettere dei buoni ordinari regionali, recuperando risorse e utilizzare queste possibilità per convertirle in opere infrastrutturali, creando occupazione. Abbiamo stilato un disegno di legge, presentato presso l’assessorato agli enti locali. Un disegno controfirmato da migliaia di siciliani, circa 11 mila. Alcuni consigli comunali hanno partecipato alla raccolta firme, che è attualmente in atto in forma digitale. Il progetto è stato poi illustrato in terza commissione alle Attività produttive. Lì ci siamo trovati davanti persone che hanno compreso, come, fra gli altri, l’on Bruno Marziano, che è rimasto entusiasta della concretezza della questione”.

Tutto, sinora, è agli atti parlamentari, che hanno recepito le modalità di realizzazione del percorso: Pizzino ha proposto svariati campi di applicazioni infrastrutturali, immediatamente esecutivi. “La moneta euro – approfondisce – tende a creare risparmio e non spesa. Non così, la moneta complementare. Il grano era già stato moneta nel 1500, proprio qui in Sicilia, sotto Filippo II”.

Il grano, inoltre, anche simbolicamente, riveste il concetto di sacralità: “E’ sacro per la nostra Isola – ricorda – e innesca molti collegamenti storici e mitologici. Sull’antica moneta era inciso: “Ut commodius”. Cioè, “perché te ne serva”. Lincoln, ad esempio, diceva che se in una fase economica manca la liquidità, questa deve comunque essere ricreata e distribuita”. Come avverebbe questo “circuito”. La Regione accrediterebbe la moneta ai siciliani, partendo dalle fasce sociali maggiormente in difficoltà. Ad esempio 5000 grani per un gruppo di famiglie in disagio: ogni grano vale 2 euro, quindi quel nucleo recupererebbe la somma di 10000 euro da spendere in prodotti siciliani. “La cosa funziona – aggiunge – perché lo Statuto, all’articolo 36, consente d’incassare i tributi in qualsiasi forma. Non ci sarebbe, quindi, timore che la moneta possa esser rifiutata. Si possono davvero pagare tutte le tasse (comprese quelle comunali), ed effettuare gli acquisti di cui la singola famiglia ha realmente bisogno. Chi riceve la moneta non ha debiti. Ma deve dimostrare di essere povero.

E dovrà veicolare l’acquisto su prodotti siciliani, la moneta rafforza la sua funzione. S’è risolto un problema immediato, legato alla povertà. La Regione può rimetterla in circuito pagando i suoi creditori. Con la moneta, poi, no si possono pagare ne mazzette, né tangenti, né droga”. Ut commodius, appunto: per sostenersi. Non per vizi, né per tabacchi, né per fini che non siano esclusivamente legali. Cosa serve adesso per Progetto Sicilia, che ha fatto una serie d’iniziative sociali e guridiche?”Occorre solo un po’ di coraggio da parte della politica – conclude – . Abbiamo parlato con tutti i deputati all’Ars, ma il programma prevede una forte dose di forza e decisione per risollevare l’Isola”.

fonte:
Roberto Rubino
http://www.reteregione.it/giuseppe-pizzinouna-moneta-complementare-alleuro-contro-poverta/

2 commenti:

  1. Considerando che i cittadini dovrebbero pagare le tasse, per non entrare in conflitto duro col sistema, propongo una possibilità alternativa per iniziare. Se comuni e regione restituissero gli introiti da tasse comunali e ragionali ai cittadini in forma di scec locali , entrerebbero nelle casse pubbliche Euro e nelle tasche dei cittadini moneta interscambiabile . Il potere di acquisto dei cittadini aumenterebbe senza trucco e senza inganno.

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  2. Lo Statuto speciale della Regione Siciliana istituisce, attraverso l’articolo 36, la sovranità tributaria. Rileggiamolo, nella prima parte: “Al fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo di tributi, deliberati dalla medesima”. Insieme, contiamo le parole: sono 21 parole! Insieme, contiamo le lettere: sono 119 lettere. Un tweet! Meno di un tweet! Pensate, 68 anni fa, a Palermo, non a San Francisco, 60 anni prima di Williams, Glass, Dorsey e Stone, sono stati i Padri della Carta Costituzionale Siciliana a comunicare attraverso testi brevi contenuti nello Statuto. Cosa hanno voluto comunicarci 68 anni fa i Padri della Costituzione Siciliana? Un concetto molto semplice: il quanto, il quando, il come, il dove e il attraverso chi, i tributi maturati nella Regione debbano essere pagati. Quanto deve essere l’aliquota Irpef? Lo decide la Regione! Il 19, 29, 39, lo decide la Regione! Quanto l’Irap o l’Iva? Lo decide la Regione! Quando? Lo decide la Regione! Dove? Lo decide la Regione! Come? Lo decide la Regione! Attraverso chi? Lo decide la Regione! La Serit (Riscossione Sicilia) va chiusa? Lo decide la Regione, risparmiando se è si! Con quale valuta? Lo decide la Regione! Con la moneta siciliana Grano? Lo decide la Regione, guadagnando se è si! Basta scrivere 10 parole: “La Regione Siciliana adotta, garantisce, introduce il sistema monetario regionale Grano”. Un tweet. Meno di un tweet per la sovranità tributaria e monetaria. Ma veramente è così semplice? Sì, basta un semplice tweet per determinare la sovranità tributaria e monetaria. Noi siamo Progetto Sicilia e siamo innamorati dello Statuto come della Costituzione! Qualcuno, sempre gli stessi, vi dirà: mancano le norme attuative! Rispondete: normeremo attuando quanto previsto dallo Statuto!

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