domenica 22 giugno 2014

Signoraggio, Moneta Virtuale e Irreversibilità - Per i Giovani un esempio Videoludico

Tante volte ci troviamo di fronte su internet e nei media delle informazioni distorte oppure volutamente depistanti per evitare di far comprendere  quale sia il reale problema della nostra economia. Si parla molto del signoraggio e spesso non ci si rende conto che siamo andati oltre, molto oltre e siamo sulla soglia. Si rischia cosi di  non mettere in adeguata evidenza un problema economico devastante e grande...


Nemmeno il pioniere  Giacinto  Auriti avrebbe potuto immaginare la potenza della moneta virtuale.. l'uomo che fu il primo ad identificare  l’esistenza della speculazione sulla moneta a danno del popolo. Ci siamo dimenticati di controllare quanto è profonda la tana del bianconiglio.


La questione del signoraggio basata solo sul problema della banconota è solo la punta di un iceberg, un enorme pezzo di ghiaccio che come per il Titanc ha fatto affondare dell’economia moderna.  Affrontare il circolo vizioso della creazione della moneta virtuale e della sua malvagità intrinseca in un post è molto difficile per chi non abbia conoscenze di macroeconomia  o non sia avvezzo a termini Kenyesiani. Cerco di spiegarvelo con un esempio molto semplice e che piace probabilmente ai giovani: il concetto di punti virtuali per i videogames online.

Molti giovani si saranno trovati nella loro vita a comprare punti online tramite carte ricaricabili o con la paypal per i loro videogiochi. Questo tipo di struttura economico-videoludica rispecchia  quello che avviene  su scala molto più grande nell’economia mondiale. Il giocatore per poter prendere determinati oggetti o features è obbligato a comprare dei punti virtuali che hanno un certo costo: 50 euro ad esempio equivalgono a 900 “frag points”. Grazie a questi 900 frag points il videogiocatore può comprerare armi speciali, oggetti ed equipaggiamento per il personaggio online. Tutto sembrerebbe normale se non per il fatto che il giocatore sta comprando qualcosa di virtuale con dei soldi veri!  
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Mi spiego meglio: io sto comprando qualcosa di virtuale e inesistente con qualcosa di reale e tangibile che uso giornalmente. Con 50 euro posso pagare parte di una bolletta opppure andarci a fare la spesa, ma non posso usare i frag points per comprare il pane o la pasta. Da questo momento problema abbiamo di fronte è chiaro: il concetto di irreversibilità e di creazione virtuale della moneta di scambio.
 Mentre il giocatore non può fabbricarsi le banconote a casa propria la società del videogioco può farlo, dato che essa può creare indefinitivamente un numero di frag points da vendere. Questo tipo di possibilità da un potere immenso alla società videoludica mentre riduce il cliente a  mero raggirato/fesso del sistema.  La società che vende questi frag points ad esempio può decidere di venderli ad un costo più basso, diminuendo il valore dei punti comprati in precedenza oppure regalare punti a  un certo numero di determinati giocatori che avranno piu oggetti, svalutando il valore dei punti dei giocatori che li hanno pagati con soldi veri. Se la società videoludica fosse obbligata  a comperarli a sua volta potrebbe farlo? No! Chiaro il concetto?
 Questo esempio spiega chiaramente cosa sta avvenendo oggi a livello mondiale: invece di avere i  frag points  una banca spinge un bottone e attinge virtualmente a moneta che non esiste in circolazione. Se non credete a quello che dico provate a chiedere a chi ha venduto un immobile se ha mai visto i soldi in contanti! Con questo esempio si comprende come funziona de facto il sistema economico moderno.

La grossa grana non è nella creazione virtuale della moneta ma ciò che c’e’ dietro: l’irreversibilità della moneta virtuale.
Per comprendere cosa sia l’irreversibilità all’interno del sistema della generazione del debito virtuale bisogna comprendere un fatto: "quello che è virtuale non può tornare reale, poichè è generato senza un rapporto tra le risorse reali e la moneta". La cosa funziona come i famosi frag points: poi comprare il super blaster nel videogioco ma non il pane e la pasta.

Anticamente la moneta aveva un valore reale ovvero una moneta d’oro valeva il suo peso. Il primo problema di irreversibilità si ebbe nella creazione della antichissima banconota: carta per oro. Quando l’utilizzo della carta moneta divenne comune, bisognava cambiare la banconota in monete vere. Col passare del tempo dalla moneta d’oro si passò più semplicemente ad controvalore aurifero.  Quando la moneta non ebbe più un un controvalore in oro o argento creando il secondo livello di irreversibilità: mera cartastraccia senza nemmeno la promessa di avere un controvalore. Con l’arrivo della tecnologia moderna infine la banconota  già senza alcun controvalore cominciò a diventare sempre meno importante, portandola al definitivo baratro del terzo livello di irreversibilità: virtualizzazione digitale della banconota di carta virtuale.

Il concetto di inflazione dovuta all’aumento spropositato di moneta virtuale com’è presentata da certi detrattori di queste teorie, in realtà non è sufficente a smontare questo tipo di spiegazione: l’inflazione non è un processo casuale dovuto a intervento divino o da fattori arbitrari ma esclusivamente da un processo che si può controllare: meno merda virtuale metto in circolazione e meno avrò inflazione. Semplice. Chi detetiene questa sordida burletta in funzione ha tutto l’interesse che ciò non avvenga. Se detetieni il pulsante della merda virtuale hai la possibilità di tenere sotto controllo l’inflazione. Ecco perchè oggi la BCE, il fondo mondiale e la Fed hanno tutte queste regole: cercano di evitare che qualcuno faccia il  furbo a discapito loro.

L’irreversibilità economica è una strada senza via di uscite e più la moneta diventa virtuale e meno ha un controvalore reale: con un +100 euro virtuale su un terminale non puoi andare dal fruttivendolo,dal salumiere o dal panettiere e questo fidatevi crea un problema serissimo.

Quei +100 euro sono davvero virtuali perchè in realtà non esistono materialmente da nessuna parte e quindi non hanno un controvalore. Come ho già detto è come l’esempio dei fragpoints: ciò che non ha un reale controvalore non esiste e ciò che viene generato virtualmente può creare solo altre virtualizzazioni arrivando infine a non avere attinenza con la realtà che ti circonda, compresa la stessa economia. I banchieri e quelli che lavorano a Wall Street in realtà non hanno più alcuna attinenza con ciò che li circonda. Una tonnellata di arance o di formaggio hanno un valore reale indipendentemente che lo si creda o meno poichè ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno di un kilogrammo di formaggio o di arance. Mentre prima la moneta era legata all’economia reale, ovvero alla vendita di materie primarie per la sopravvivenza o per la creazione di valori tangibili che frenava la creazione speculativa (tanto produco, tanto vendo, tanti soldi ho) oggi questo non avviene più e i famosi frag points sono assimilabili al valore immesso con la tastiera da una banca per un mutuo.

Se domani mattina noi tutti decidessimo di andare a prendere i nostri soldi nel conto il sistema fallirebbe in pochi minuti e non perchè le banche non avrebbero più fondi ma semplicemente perchè scopriremmo che le banche non hanno più nemmeno le banconote reali. Questa maligna tecnica economica è la medesima che viene usata per perorare le cause europeiste e mondialiste: il potere assoluto a pochissimi. La decentralizzazione geografica che sostiene la microeconomia del controvalore è pericolosa per questa gente poichè toglie il potere reale a chi lo detiene.

 Te ne può fregare qualcosa degli Illuminati quando ti accordi localmente col produttore di frutta o il panettiere? Ecco perchè il sistema spinge ad avere delle grosse strutture di vendita: togliere la possibilità alle persone di avere un reale potere decisionale. Oggi dovremmo davvero invidiare la gente che viveva nel Rinascimento I nostri predecessori avevano più libertà di scelta di quanta ne abbiamo noi oggi. Questo modus operandi da la possibilità ai burattinai di decidere chi deve avere vantaggi e chi no, in base a quanto tu sia bravo a leccare il sedere oppure in base alla tua linea gerarchica. Quando qualcuno in televsione dice la frase: "se tieni duro anche tu ci puoi riuscire" mettete mano sulla fondina della vostra pistola perchè stanno per fottervi brutalmente.
In conclusione le banche fanno esattamente come le società di videogiochi: generano punti dal nulla e questi punti non hanno valore se non dentro il sistema che li ha generati. Il videogiocatore può cambiare gioco ma se tutti i videogiochi usano lo stesso metodo non vi è la possibilità di poter uscire da tale sistema. Solo se tutti i videogiocatori smettono di giocare finirà il gioco al massacro. Vi faccio una predizione: tra meno di 20 anni se la situazione rimane invariata torneremo tutti al reversibilissimo baratto.

Fonte: http://prigioniero.tumblr.com/post/86293530116/signoraggio-creazione-di-moneta-virtuale-e

1 commento:

  1. Molto interessante davvero. del resto l'abitudine al denaro virtuale mischiata con l'ignoranza sul tema della sovranità monetaria fa in modo che il tema del signoraggio è solo una punta dell' iceberg di un sistema che è tutto marcio e basato su concetti simili.

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