martedì 23 settembre 2014

La Francia avverte: Sforeremo il limite del 3% - E in Italia ? Il Suicidio Economico

L' Europa e il suo attuale sistema monetario è una follia.
I Politici sono ormai venduti per un Ipad e qualche donna..
Il pareggio di bilancio è un suicidio economico che va contro ogni logica. Non occorre essere economisti o bruciare le lauree ( come invita qualche onorevole del M5s) per capirlo e decidere di FARE qualcosa.
Eppure una volta seduti nella poltrona, come posseduti, si perde ogni ideale, semmai qualcuno li avesse avuti prima.


Molti paesi europei hanno già annunciati che sforeranno il limite del 3%, l'ultima la Francia.
La vita delle persone non è un'azienda.

Per molti analisti economici il pareggio di bilancio è un vero è proprio suicidio dell' economia, dato che certifica l’impossibilità o l'estrema difficolta' di crescere economicamente, per una nazione.
Siccome spesso frasi del genere possono essere considerate populiste, tentiamo di spiegare più nel dettaglio il perché di queste affermazioni...

Dall' Articolo

Per un momento solo immaginiamo di essere un nuovo Paese al suo anno zero. Lo Stato decide di stampare una nuova moneta come mezzo di scambio per beni e servizi e distribuirla così al suo popolo. Nel primo anno vengono distribuite tot monete senza che venga applicata alcuna tassazione e dunque le suddette monete vengono messe a bilancio andando a costituire il debito pubblico. Diciamo che questa politica di non tassazione delle monete viene perseguita per circa 10 anni, per cui il debito pubblico sarà costituito da questo ammontare (diciamo che vengono distribuite 20 monete all’anno e che quindi il debito pubblico è ora 200).

Dopo questo periodo però il Paese in questione decide di cedere la propria autonomia monetaria consentendo dunque che sia una banca privata a stampare la nostra moneta e di prestarla al nostro paese ad un certo tasso di interesse. Il problema è che lo Stato no si è limitato a cedere la propria sovranità sulle monete da emettere ma anche su quelle già emesse. È qui nasce il primo problema. Nel primo anno, in seguito all’introduzione della nuova moneta lo Stato si trova ad affrontare una tassazione pari alle 200 monete del debito pubblico. alla quale viene applicata un tasso di interesse del 10% annuo. Ma se lo Stato non può emettere moneta come farà per pagare il debito?


La risposta è semplice, la banca si “offrirà” di accettare obbligazioni. Quindi se negli anni successivi il Paese in questione decide di perseverare nelle stesse politiche economiche (20 monete) ecco che dopo altri dieci anni il paese si ritrova con un debito pubblico che non è più par alla moneta circolante ma sarà ben più alto, causa tasso di interesse applicato alle obbligazioni emesse dallo Stato e mora.

Il tasso del 10% è ben più alto di quello pagato ad esempio dall’Italia sui titoli di Stato, visto che viene applicato un tasso del 7%, ma il problema in questione è che se il debito è dato dalla moneta circolante più gli interessi appare chiaro come il debito diventi immediatamente inestinguibile in moneta stessa. Ed ecco che qui lo stato è costretto a cedere i propri beni, ad esempio privatizzando.

Dopo un certo periodo di tempo però, la banca avvisa il Paese che il debito pubblico è troppo alto e che se vuole che la stessa continui a comprare obbligazioni bisogna quantomeno mantenere invariato il tetto del debito. Ecco perché a questo punto lo stato aumenta la pressione fiscale dato che il pericolo di una diminuzione di moneta circolante potrebbe portare ad una violenta recessione arrivando a significare la morte dell’economia per il Paese.

Ecco allora che da questo esempio emergono in maniera evidente due cose. La prima è che il debito pubblico non dovrebbe esistere per nessun Paese se si vuole sopravvivere, dato che questo debito così com’è concepito è destinato a salire in maniera esponenziale. La seconda è che l’attuale sistema economico e monetario è una follia assoluta considerando che così facendo si mette un paese nelle mani di una banca e lo si costringe ad accettare tutte le sue richieste, pena la morte stessa del Paese.

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